Senologia
Introduzione
La Senologia è la branca della medicina che studia le malattie della mammella, una delle ghiandole più importanti nel sesso femminile. Negli ultimi anni la Senologia è divenuta una materia estremamente complessa, oggetto di studio di molte branche specialistiche: Chirurgia Generale, Radiologia, Anatomia Patologica ed Oncologia, laddove prima era di esclusiva pertinenza della Ginecologia. E' importante sottolineare che, seppur raramente (rapporto M:F = 1:100), anche il maschio può sviluppare le stesse patologie a carico della ghiandola mammaria del sesso femminile.
Carcinoma della mammella
Il carcinoma mammario rappresenta la prima causa di morte per tumore nel sesso femminile e solo questo dato basterebbe per far capire la sua importanza.
Il numero dei casi di tumore della mammella è aumentato negli ultimi 40 anni (anche per un miglioramento delle tecniche diagnostiche). L' immagine dimostra come l' incidenza di questa patologia non sia uniforme in tutto il tessuto mammario, ma come nel quadrante supero-esterno insorga oltre la metà di tutte le neoplasie.
Il carcinoma mammario, come ogni altra neoplasia, si presenta sotto forma di nodulo che può esser palpabile o meno, a seconda delle dimensioni (sia del nodulo stesso che della ghiandola mammaria) e della profondità. Grazie ai programmi di screening è spesso possibile diagnosticare questa malattia prima che dia origine a noduli di grosse dimensioni, con conseguente netto miglioramento della prognosi ed interventi meno demolitivi. A volte questo tumore si associa ad infiammazione del tessuto circostante con coinvolgimento della rete linfatica, arrossamento cutaneo e senso di tensione della mammella; questo quadro clinico prende il nome di carcinoma infiammatorio.
I principali fattori di rischio per l' insorgenza delle neoplasie mammarie sono i seguenti:
familiarità
menarca precoce
nulliparità o prima gravidanza in età avanzata
lunghe terapie ormonali sostitutive (in particolare con estrogeni)
La diagnosi delle neoplasie mammarie è affidata ad una serie di metodiche clinico-strumentali che comprendono:
autopalpazionevisita specialistica senologica ecografia mammografia RMN (solo in casi selezionati e su consiglio specialistico)
Per una diagnosi precoce è fondamentale calendarizzare gli appuntamenti. Normalmente sono sufficienti controlli annuali ma, in casi particolari, si rendono necessarie frequenze maggiori (trimestrali o semestrali).
La terapia del carcinoma mammario di avvale di molteplici opzioni, dipendenti da vari fattori tra i quali, spicca per importanza, la dimensione del tumore. La Chirurgia rappresenta il "gold standard" terapeutico ed è ovvio che, con neoplasie di piccole dimensioni, si possano effettuare interventi più conservativi e meno invalidanti (quadrantectomie), evitando molto spesso trattamenti demolitivi come le mastectomie radicali. Ci si può avvalere inoltre della chemioterapia (sia pre- che post-operatoria), della radioterapia (utilizzata soprattutto in associazione con interventi conservativi) e di terapie ormonali (per tumori positivi ai recettori per gli estrogeni). In caso si rendano necessari interventi altamente demolitivi è possibile ricorrere anche alla chirurgia plastica che permette di effettuare ricostruzioni mammarie con protesi o, più raramente, con materiale autologo.
La prognosi del carcinoma mammario dipende dalla stadiazione e varia da molto buona per il I stadio (sopravvivenza a 5 anni superiore al 90%) a pessima per il IV (sopravvivenza a 5aa minore del 20%). Questo dato dimostra quanto sia importante effettuare controlli di screening che permettono una diagnosi precoce della malattia ed il conseguente miglioramento prognostico della stessa.
Lesioni benigne della mammella
La ghiandola mammaria è, soprattutto in età giovanile, sede di lesioni benigne che meritano di essere inquadrate dal punto di vista diagnostico e seguite nel tempo. Tra le più importanti e diffuse vi sono i fibroadenomi e le cisti. I fibroadenomi sono delle formazioni nodulari solide, di consistenza teso-elastica, mobili rispetto ai piani profondi e di dimensioni variabili da pochi mm a diversi cm. La loro diagnosi è clinica, ma per la conferma è necessario sottoporsi ad una ecografia (in casi dubbi si può ricorrere alla tipizzazione istologica). I fibroadenomi non hanno alcuna possibilità di degenazione maligna e per questo motivo vengono di solito monitorati con esami ecografici periodici, ma in caso tendano a crescere rapidamente o abbiano dimensioni importanti (3-4 cm ed oltre) possono essere asportati con interventi in anestesia locale.
Le cisti sono tumefazioni rotondeggianti che si manifestano soprattutto in donne di età compresa tra i 30 ed i 40 anni. Possono essere uniche o multiple e far parte di una condizione chiamata "mastopatia fibro-cistica" e possono avere dimensioni da pochi mm a svariati cm. La conferma diagnostica si ha mediante l'esecuzione di una ecografia e normalmente non necessitano di alcuna terapia; solo in caso di cisti voluminose, con compressione dei tessuti circostanti e conseguente sintomatia algica si può pensare ad una loro aspirazione ecoguidata.
|
|
|